Questo è il progetto di Livio Neri, Andrea Serri e di un gruppo di amici-istruttori che credono in un minibasket e in una pallacanestro diversa, fatta di amicizia, rispetto ed agonismo, che ti insegna i giusti comportamenti nella vita prima che in palestra. Astenersi perditempo.



domenica 26 giugno 2011

Finisce male a Matera: 2 brutte sconfitte e ritorno a casa

Finisce la 19a edizione del Minibasket in Piazza, Torneo Internazionale di Matera, con la cerimonia di premiazione nella piazza centrale. I leoncini ravennati finiscono al 20o posto frutto di due brutte sconfitte che fanno compiere un balzo indietro in classifica. Il bilancio parla di 3 vittorie e 4 sconfitte (lo stesso dei 99 lo scorso anno ma che a loro era valso l'8o posto, imponendosi in quelle giuste): potrebbe apparire lusinghiero ma invece non è così. E lo sappiamo bene.
Un gruppo, quello 2000, che aveva alla vigilia tutte le carte in regola per fare le cose bene. Ed invece non è riuscito a fare il salto di qualità che ci si attendeva da una kermesse del genere. Una squadra che si è dimostrata incapace di reagire nei momenti di difficoltà: abbiamo sempre cercato di fare la stessa cosa anche quando era palese la necessità di cambiare letture. Quando le cose vanno bene non ci sono problemi (o meglio,a cercare il pelo nell'uovo, si potrebbero provare cose nuove rispetto all'allenamento) ma quando si complicano (e nei Tornei succede spesso perchè quando si portano le squadre fuori significa che c'è della qualità) non riusciamo a cambiare piano di battaglia. Per esempio ieri alla seconda partita: 33-5 contro gli immensi avversari di Sarajevo: chiamati 3 time out per cercare di spiegare che era meglio stare larghi, attaccare velocemente gli spazi e correre senza palla. Risultato: tutti dietro alla linea della palla e infinite serie di 1c5 che finivano con stoppate del lungo avversario.
Non me ne faccio niente di ragazzi che piangono alla fine della gara e dicono che Andrea ha ragione. La ragione si dà ai matti, quello che si chiede è maggiore concentrazione e capacità di eseguire e cambiare modo di gioco. E' la base della pallacanestro: tante volte si preparano le partite in un modo e poi un episodio le fa svoltare il modo diverso. In quel caso che facciamo? Torniamo a casa? No di certo, si cambia il piano tattico. Ecco noi non siamo in grado di cambiare modo di giocare, facciamo sempre la stessa cosa e compiamo gli stessi errori. Mi piacerebbe riprendervi su cose diverse, dopo un anno insieme siamo ancora al "Non correre in mezzo, larghi negli spazi, schiena a canestro". E' l'abc della pallacanestro, il primo mattone senza il quale non si può fare altro. Siamo alle fondamenta e abbiamo ancora tanto tempo per migliorare ma bisognerebbe iniziare.
Credevamo che Matera potesse servire a crescere e migliorare ma invece non è stato così per tutti. Anzi a parte 3-4 (a cui è stato riconosciuto ieri sera) per gli altri elettrocardiogramma piatto. E non venitemi a dire che siete stanchi, perchè c'erano altre 47 squadre a fine stagione, che hanno giocato 7 partite e che avevano gli spostamenti che avevamo noi.
Mi rimane un ultimo dubbio: ma lo spirito del torneo l'avete compreso? Perchè le facce viste ieri sera alla finale mi hanno fatto riflettere. Molti di voi manco hanno guardato la partita, dove invece ci sarebbe stato tanto da imparare a partire dalla intensità che le due squadre hanno messo fin dal riscaldamento. Peccato, anche questa è stata una occasione mancata di crescita.
Torniamo comunque dalla Basilicata con la bella notizia di avere qualche leoncino affidabile in più e quando la panchina si allunga (e le rotazioni pure) è sempre una cosa buona: più alternative, più scelta, ergo chi non si sbuccia le ginocchia finisce in panca. Vi ricordo che da settembre ci saranno i cambi.
Buona estate a tutti

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