Questo è il progetto di Livio Neri, Andrea Serri e di un gruppo di amici-istruttori che credono in un minibasket e in una pallacanestro diversa, fatta di amicizia, rispetto ed agonismo, che ti insegna i giusti comportamenti nella vita prima che in palestra. Astenersi perditempo.



giovedì 9 giugno 2011

Esordienti 1999: tempo di bilanci, tempo di pagelle.



Finale di stagione e puntuali come la rata di un mutuo arrivano le pagelle di coach Serri. Ottima stagione per i leoni del 99 che bissano il successo dello scorso anno nel campionato provinciale, si tolgono la soddisfazione di battere gli Angels due volte e di chiudere il regionale con 6 vinte e 2 perse. Undicesimi al Mazzetto e nelle prime otto del Basket for life. Risultati, per il nostro contesto, lusinghieri che soddisfano tutti.
Anno di transizione questo, il passaggio ai canestri alti è stato meno traumatico del previsto, i nostri sono un buon gruppo su cui sarà facile inserire tutte le peculiarità tecniche che si vorranno. Abbiamo giocato tanto (ma non troppo), siamo cresciuti tutti e ci siamo divertiti. Siamo un gruppo vero, ed abbiamo imparato a non mollare mai: in questo i tornei sono serviti a tanto. Un grazie ai genitori, splendidi, che per il secondo anno ci hanno affidato (anche a centinaia di chilometri di distanza) i loro figli: hanno assecondato tutte le nostre scelte senza mai metterle in discussione, hanno chiesto spiegazioni con educazione e rispetto, un grande esempio per i piccoli uomini con cui abbiamo a che fare. Come ho detto ad alcuni di voi in pulmino, siete fortunati ad avere dei genitori così bravi che vi vogliono un bene dell’anima: vi incoraggiano, vi seguono, sono presenti senza essere invadenti, rispettando voi e i vostri spazi. Quando fra qualche mese inizierete a litigarci per questioni adolescenziali e ormonali, ricordatevi di queste mie parole: si farebbero tagliare un dito per voi ed anche qualcosa d’altro, non dimenticatelo mai.
Prima delle pagelle un grazie ai miei fidi scudieri.

Stefano Cinti, voto 10. Il Presidente che tutti gli allenatori vorrebbero avere, l’emblema della passione e dell’entusiasmo, ma anche colui che c’è ma non si vede, come il principe Harry sempre un passo indietro. Un grande organizzatore ed un lavoratore infaticabile, gli devo molto, anche se forse lui non se n’è accorto. I suoi consigli sono sempre preziosi, per me, per lo staff e per tutta la squadra. Cintissimo.

Gabriele Facibeni, voto 10. Primo anno con noi, anche lui molto bene. Sempre attento e disponibile, quando chiamato in causa ha fatto il suo. Ha iniziato con i primi allenamenti da solo, il ragazzino crescerà perché ha voglia e talento. Stare con i bambini non è facile e Gabry ha le doti e le capacità per starci. Ora è sotto esame, non possiamo non fargli il nostro in bocca al lupo. Promessa.

Andrea Marani, voto 10 e lode. L’allievo sta superando il maestro ed è giusto che il maestro, come farebbe un buon padre, lo lasci andare per la propria strada, libero di seguire la propria indole. Fedele assistente, doti umane straordinarie, sempre disponibile: ha preso appunti con me, ma ha anche messo in pratica quello che ha studiato. È pronto per vivere una stagione da protagonista, se lo merita e quando avrà bisogno il telefono per lui sarà sempre acceso. Blackbird, fly away!

Ed ora le vostre, con le solite avvertenze. Si tratta di un gioco, di una opportunità di crescita, e di tutto quello che ne consegue. La cosa che vale per tutti è questa: avete dato il massimo e questo vi fa onore.

Michele Bergonzoni, voto 7/8. Ha fatto di tutto per dimostrare a tutti che in questo gruppo ci poteva stare. E ha avuto ragione lui. Ha giocato alcune partite, sfornando assist per tutti e facendo sentire la presenza in difesa agli avversari. È migliorato tanto e deve trovare il modo di organizzarsi meglio per aumentare le presenze ad allenamento. Tifa per la Roma e questo è un problema serio, fortunatamente il fratello capisce di calcio. Scherzi a parte, ad uno così non si rinuncia mai. Nella vita il lavoro paga. Sempre.

Michele Bruni, voto 8,5. C’è sempre stato, allenamenti, provinciale, regionale e finalmente tornei. Un inno al lavoro, il classico giocatore che si costruisce con il tempo e tanto olio di gomito. E abnegazione e senso di appartenenza al gruppo. Il classico ragazzino educato, silenzioso, molto intelligente che, quando c’è bisogno, stempera le tensioni del gruppo. Se alza la testa mentre palleggia può fare un altro salto di qualità. Ma già vederlo prendere iniziative giuste inorgoglisce e non poco. Stakanov.

Filippo Cavallari, voto 8. Prima parte di stagione positiva con presenze costanti e crescita importante. Poi fuori per oltre un mese per un infortunio alla caviglia e questo gli ha fatto perdere ritmo. Deve cercare di osare e sperimentare di più, uno di quei leoncini che ha raggiunto una buona competenza di fondamentali ma che deve ora cercare di capire quando è ora di utilizzarli. E cercare di non trovare mai scuse in quello che si fa: l’errore aiuta a crescere e noi siamo qua per questo. Letture.

Francesco Cinti, voto 10. Il bruco è diventato farfalla. Sta superando le paure, inizia a sembrare convinto nei suoi mezzi. Un talento infinito, per me sarebbe pronto per giocare con i 97 (non è un errore), sta a lui decidere quando. Foto della stagione: partita contro Medicina, 3 canestri consecutivi e tutti a casa. Capitano al Mazzetto, se ci crede per gli avversari sono dolori. L’unico che non ho allenato per 2 anni, ma solo motivato. Se ci crede ed inizio anche ad allenarlo, sono dolori per noi. Perché uno così ce lo portano via, prima o poi. MVP.

Alessandro Costa, voto 9. Un po’ in calando nella seconda parte di stagione. È in una fase di mutazione fisica importante, due piedi come Shaq ed un fisico che ancora non li segue. Fatica a trovare l’equilibrio ma non è colpa sua. Quando sarà due metri continuerà a dominare sotto i tabelloni. Pedina fondamentale del gruppo, se rimane concentrato e attento può sfruttare questo momento di transizione a suo vantaggio. A patto che ci segua e non parta per la tangente facendo di testa sua. Big Foot.

Michele Foschini, voto 8,5. Pausa di riflessione per Michele. Ha capito sul finale di stagione come ci si doveva approcciare agli allenamenti. Solo nell’ultimo mese ci ha messo intensità ed ha capito, finalmente, che le cose che andavano bene lo scorso anno in questa stagione dovevano essere modificate. Quando si è visto superato nelle scelte e nelle rotazioni ha reagito come un vero campione, aumentando la qualità della sua pallacanestro. Stagione importante comunque per lui, perché ha capito che non ci sono pasti gratis e che le cose vanno conquistate. Arma segreta (per il prossimo anno).

Sebastiano Martelli, voto 9,5. Prima stagione per lui non costellata da infortuni, e si è visto. Ritmo e fiducia in allenamento si sono trasformati in incubi per gli avversari. Punto di riferimento offensivo, MVP al Basket for life, a volte eccede in personalismi per troppa confidenza. Da migliorare le letture, ma se sta bene, grazie a quelle due gambe che si ritrova, diventa inarrestabile. Meritato il giro a Lubiana, ora deve recuperare. Gli facciamo in bocca al lupo visto che dovrà operarsi a giorni. Ma tornerà più forte di prima. Sicuro.

Federico Mazzesi, voto 9. Se fosse intenso sarebbe da 10, se non si “palleggiasse i maroni” (scusate ma ho appena finito di leggere il Galateo) come spesso gli ripetiamo, sarebbe da 10 e lode. E queste sono le cose da migliorare. Per il resto non possiamo che essere contenti del suo rendimento, ha dato valide alternative in attacco ed in difesa, quanto meno ci prova. Ha talento, lo step successivo e quello più difficile, è cercare di farlo venire fuori e metterlo al servizio della squadra. A patto che rimanga umile e con i piedi per terra. Spingi quella cavolo di palla.

Marco Mazzini, voto 8. Ci ha messo un po’ a capire quanto la sua stazza possa essere considerata, a questi livelli, un arma di distruzione di massa, robe che se lo sanno all’Onu ci bombardano come in Iraq. Fisicamente sublime, è attento e concentrato. Ma gli mancava qualcosa: la convinzione di poter fare sfracelli, perché uno così di danni ne può fare tanti con cotanta mole. L’abbiamo portato al Mazzetto proprio per questo, perché acquisisse convinzione. Ed è tornato a casa con la coppa dell’MVP, perché ha iniziato a fare la faccia cattiva. Sindaco (per ora, ma nel 2013 ci saranno le politiche!).

Matteo Montigiani, voto 9. Prima parte così così, addirittura qualche volta fuori dalle rotazioni. Ci si aspettava un salto di qualità mentale nel suo gioco, visto che durante l’estate aveva perso il vantaggio di forza fisica nei confronti degli avversari. Cambio di marcia che è arrivato puntualmente dopo gennaio facendolo tornare quello di Matera. Ha chiuso in crescendo, buon auspicio per il prossimo anno. Uno che c’è sempre, un sorriso disarmante, davvero un grande. Piede Perno.

Pietro Montresori, voto 7. Gli è mancato il ritmo. Guardando le presenze non è mai uscito ad allenarsi per 3-4 settimane consecutive senza saltare qualche uscita. Infortuni, malattie, stanchezze hanno devastato la sua stagione. Peccato, perché ha doti fisiche importanti che potrebbero essere sfruttate ed allenate. Lo attende una stagione di riscatto a patto che sia il primo a crederci. Per ora rimane un Genio Incompreso.

Marko P’yeshchyk, voto 8. Penalizzato dalla maggiore fisicità dei compagni, si è ritagliato uno spazio importante all’interno delle rotazioni. Letture straordinarie, accompagnate da soluzioni stilistiche di primo ordine. Acerbo ancora fisicamente (forse ancora il più bimbo di tutti) ha tutti i crismi per diventare un giocatore. Furbo, sveglio, intelligente, peccato che non riconosca un prete nella neve. Con due lenti a contatto, diventa un fenomeno. Garantito.

Stefano Palmese, voto 8,5. Benissimo a volte, malissimo altre. Mai una via di mezzo. Stefano è così, prendere o lasciare. Il problema suo è la concentrazione, quando c’è sembra un giocatore, quando pensa ad altro sembra un 2003. Insomma, un altro potenzialmente interessante che deve capire che in palestra si viene per stare attenti. Lo attende la stagione della svolta. Da lui ci si aspetta davvero di più. Possibile Sorpresa.

Patrick Piazza, voto 8. Con i suoi tempi, con i suoi ritmi, con la sua intelligenza. Sta arrivando, il buon Patrick. Grande atteggiamento, grande passione e grande senso dell’etica e del lavoro. Un ragazzo d’oro che ha lavorato sodo in palestra per dimostrare che in questo gruppo ci poteva stare. E ci sta e ci starà. Ha giocato partite, sempre in crescendo sfiorando la convocazione per Padova. Inizia a prendere iniziative anche in attacco. Da numero 22 a numero 14. Lui sa cosa significa. Most Improved Player.

Luca Pozzi, voto 9 quando viene quello concentrato, attento e convinto, voto 5 quando invece scende in campo quello con la testa nel mondo dei sogni. In queste due righe c’è tutto Luca Pozzi. A volte fenomeno, altre sembra un 2002. La parola che si è sentito ripetere più spesso in questi mesi è stata: fiducia. Quando ne ha è una fattore importante per la nostra squadra ed un elemento fondamentale, quando non ne ha è deleterio per se stesso e il gruppo. Il mio limite di coach è di non aver ancora trovato il pulsante giusto da accendere quando non è in palla. Ma non smetto di cercarlo. Gli voglio bene per quanto, a volte, mi fa arrabbiare. Tantissimo.

Filippo Rondoni, voto 8/9. Un altro di quei giocatori che in campo quando ci sono non li vedi. Poi quando li togli, ti mancano subito. Il suo gioco non si misura in punti o con le altre voci statistiche. Il suo è un basket di passaggi, aiuti, palloni sporcati, contese conquistate. Highlight della sua stagione, il passaggio a tutto campo no look a Pozzi al Mazzetto che è valso una vittoria. È uno dei leader dello spogliatoio grazie ad una simpatia ed un senso del gruppo fuori dal comune per questa età. OKC ha Harden, noi abbiamo Rondo, anche se è bianco e senza barba. Il sesto uomo ideale.

Matteo Santi, voto 9,5. Il leader, il trascinatore, la batteria inesauribile di energia positiva per il gruppo. Un campione di simpatia, molto attento ed educato. Media punti in calando ma sappiamo che deve pensare a migliorare le proprie scelte. Difensore feroce, quando serve una scossa di adrenalina lui è della partita. Ha solo un difetto, tifa per gli Heat. Ma se il gruppo è unito e migliora il segreto è nella sua guida ed alla sua capacità di dire la cosa giusta al momento giusto ad ogni compagno. Capitano.

Mario Santoro, voto 7/8. Grande sacrificio per Mario, 3 volte alla settimana è venuto ad allenarsi con noi da Punta Marina. È migliorato tanto come fondamentali, la sfida ora è quella di iniziare a fare la cosa giusta in campo, capire quando è il caso di usarne uno piuttosto che un altro. Abituato ad essere l’MJ di Punta inizialmente ha faticato a comprendere la filosofia di questo gruppo ma poi si inserito senza problemi. Ora ci aspettiamo il salto di qualità, mettere la sua tecnica al servizio della squadra. A metà dell’opera.

Edoardo Scarpellini, voto 8,5. Anche lui, come molti se non si è ancora capito, a metà del guado. Ha compiuto una crescita importante da quando ha messo piede in palestra venendo da Alfonsine. Ha cambiato modo di giocare, anche se tende sempre a fare un palleggio di troppo. Ci lavoreremo, ma onestamente il buon Edo è offensivamente ingiudicabile. Quando avrà risolto i problemi di vista il canestro gli apparirà come una bella pupa e quella sua mano educata potrà fare danni. Lenti a contatto 2.

Marco Tasselli, voto 8/9. Ingegnere, inventore di storie fantastiche, difensore feroce, comunque la si metta un punto di riferimento per questo gruppo. Ha fatto spegnere offensivamente molti avversari e sul finale di stagione, a dimostrazione di tanta crescita, si è imposto e preso iniziative anche in attacco. Quando Madre Natura si ricorderà di lui, diventerà un fattore. Per ora rimane l’emblema della crescita di questo gruppo. Museruola.

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