Questo è il progetto di Livio Neri, Andrea Serri e di un gruppo di amici-istruttori che credono in un minibasket e in una pallacanestro diversa, fatta di amicizia, rispetto ed agonismo, che ti insegna i giusti comportamenti nella vita prima che in palestra. Astenersi perditempo.



mercoledì 1 giugno 2011

In bocca al lupo a Livio Neri!

Ci sono cose nella vita che vanno insegnate: una di queste, secondo me, è la riconoscenza. Non mi piacciono le persone che dimenticano, o peggio che fanno finta di dimenticare.
La Società ha deciso di non rinnovare il contratto a Livio Neri, quello che per 3 anni è stato il nostro Responsabile del Settore Giovanile. Scelta legittima, come altrettanto è legittimo il mio personale ringraziamento a Livio per il lavoro svolto e l’attenzione che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro mondo, il minibasket.
Livio è passato lunedì sera in palestra a salutarci e ad augurarci il meglio per il futuro. Noi facciamo altrettanto per lui e la sua carriera, perché la riconoscenza deve essere di questo mondo. Quando uno va via, solitamente, si cantano solo le lodi o solo i difetti. Io non canto né le lodi, né i difetti, ma mi piace ricordare un episodio: era luglio del 2008, Livio era appena arrivato a Ravenna e non sapeva la differenza fra la Morigia e la Mattioli. Però passammo un intero pomeriggio in palestra a fare l’inventario delle divise. Alle 21 della sera, persa la cognizione del tempo, ci guardammo in faccia e decidemmo di andare a casa. Andò avanti così tutta l’estate: sempre al lavoro.
Ora attendiamo di conoscere dalla Società il nuovo responsabile, sperando di avere con lui un rapporto ancora più proficuo e duraturo. Per il resto, ragazzi, imparate da questa vicenda una cosa: gli allenatori passano, ma la vostra passione deve rimanere intatta, e quando si incontra il vecchio coach si deve avere il coraggio di salutarlo. In un mondo in cui molti sono abituati a chinare la testa senza dire la propria opinione, noi dobbiamo imparare a stare a testa alta ed avere il coraggio di dire la nostra. Io saluto Livio, gli auguro pubblicamente una carriera importante, a testa alta e senza timore di smentite. Non so quanti l'hanno osannato in questi anni avranno il coraggio di farlo, ora che se ne va.
Life must go on, ma un po’ di stile ed educazione non guastano mai.

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