Questo è il progetto di Livio Neri, Andrea Serri e di un gruppo di amici-istruttori che credono in un minibasket e in una pallacanestro diversa, fatta di amicizia, rispetto ed agonismo, che ti insegna i giusti comportamenti nella vita prima che in palestra. Astenersi perditempo.



sabato 5 ottobre 2013

Compagnia protagonista a Bologna: 2001 premiati da Eugenio Crotti!



(I nostri ragazzi sul palco dell'Auditorium Unipol premiati dal Presidente del Settore Giovanile MInibasket e Scuola della Fip Eugenio Crotti. Qualcuno in altezza ha già superato Barbara e Stefano, prossimo obiettivo il Presidente Minardi e poi il sottoscritto!)


(Primo piano per la targa meritatamente vinta)

Ci sono cose difficili da spiegare. Emozioni, sensazioni, situazioni.
Per me oggi è difficile spiegare quanto accaduto a Bologna. E’ stato bellissimo rivedervi di nuovo tutti, dopo qualche mese, cresciutissimi, alla Premiazione della Fip. Una emozione forte: mi sono tornati in mente tutti gli high light della stagione scorsa, gli episodi buffi, i momenti di crisi di un gruppo straordinario che anche oggi ha dimostrato di esserlo. C’era scuola, molte società avevano mandato i dirigenti, ma voi c’eravate tutti. Anche il nostro capitano Gesian che per problemi fisici quest’anno ha dovuto mollare. E Chiara che per motivi di genere ha dovuto cambiare squadra. C’erano quelli che si allenano con Giovanni, quelli che sono con Andrea, c’eravate tutti. Orgogliosissimo.
E c’erano anche tutti i vostri genitori, che ho rivisto con molto piacere: anche se nessuno dei tanti tromboni della politica Fip vi ha ringraziato lo faccio io per loro. Grazie per averci portato i vostri figli, grazie per la fiducia che ci accordate ogni anno e grazie per assecondare tutti i desideri di noi allenatori. Senza di voi, senza il vostro tifo (sempre corretto, per voi niente lettera e codice etico!!!) senza la vostra passione non saremmo mai saliti su quel palco a ritirare il premio. E un grazie anche ai nonni che sono sempre dei formidabili supplenti. I tromboni hanno ringraziato tutti ma non voi: senza di voi le palestre sarebbero vuote (e loro a casa a trovarsi un lavoro) ed ogni tanto è giusto ricordarlo.
Detto questo, sono stato davvero felice di essere su quel palco con voi, orgoglioso di come vi siete comportati. Orgoglio è la parola che mi viene in mente, non me ne vengono altre: iniziamo la nostra terza stagione di vita e saliamo sul palco alla pari di società che ne hanno 100 alle spalle. Roma non è stata costruita in un giorno, la nostra piccola società in tre anni ha fatto passi in avanti ogni anno, in termini di tesserati (121 il primo anno, 132 lo scorso e quest’anno sono ultra positivo visto l’entusiasmo che vedo in palestra, specialmente nei gruppi più piccoli), in termini di orari palestra (quest’anno riusciamo ad avere allenamenti nella palestra in cui giochiamo in casa per la prima volta in tre stagioni) ed in termini di risultati sportivi (i 2000 che hanno partecipato ad un campionato elite conquistando la seconda fase dopo aver vinto il torneo di Fognano, i 2001 che vincono il titolo regionale dopo aver vinto a Massalombarda). Poi non saremo ancora perfetti e quindi qualche cosa è ancora da sistemare ma Stefano, Giovanni ed io lavoriamo per cercare di risolvere sempre tutto e dare un adeguato servizio ai vostri figli.
Un bel tuffo nel passato, la prossima volta verrò ad assistere all’amichevole contro i Crabs giovedì prossimo per vedere tutti i vostri progressi. In queste settimane non sono volutamente venuto in palestra con voi per diversi motivi. Il primo è molto semplice: mi sono concentrato sul Fagiolo, sul reclutamento e sul minibasket (che è il mio pane). Secondo perché con la scuola dovevo capire dove ero capitato con nuovi orari e riunioni. Terzo e ben più importante: volevo che Giovanni e Stefano lavorassero sereni e tranquilli senza il fantasma del vecchio coach babbione alle spalle.
Quando si fanno i passi indietro poi bisogna mantenerli… E’ stato difficile, me lo sono imposto e lo rifarei altre cento volte (e poi ci sono i 2002 che hanno bisogno di me, fra un po' ve ne mando un paio non appena sono pronti!).
Oggi è stato un traguardo storico per tutti noi: dobbiamo essere bravi a non cullarci sugli allori, a vedere questo riconoscimento come un punto di partenza e non di arrivo e rimanere sempre uniti, perché insieme siamo forti. Poi ci saranno problemi (nella vita ci sono sempre) ma insieme li supereremo.
Ora vi aspettano nuove sfide e sarà bellissimo vedervi mentre le affrontate. Un maestro vi guarda sempre anche se ad insegnarvi le cose ci sono dei bravissimi prof.
Grazie per avermi regalato la vittoria più bella della mia carriera di istruttore, grazie per averla raggiunta seguendo il mio credo, quello che insegno ai corsi: un minibasket fatto di cose semplici, di letture, di intensità e di grandi aiuti. Un minibasket di squadra, non un uno contro cinque, ma un cinque contro cinque dove tutti sono protagonisti. Tutti voi siete stati i miei protagonisti. Grazie davvero. (A.S.)  

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